I guerrieri stanno raccogliendo firme per chiedere alle istituzioni, a tutti i livelli, di tutelare la Piave
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Questo è il testo del Manifesto per la Piave:
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Il bacino del Fiume Piave, Sacro alla Patria, è tra i più sfruttati e artificializzati d’Europa.
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Nell’area montana, appena il 5% degli affluenti è ancora allo stato naturale, il rimanente 95% è già utilizzato a fini idroelettrici.
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Nel Medio corso, a causa dei prelievi eccessivi e della carenza idrica che ormai da tempo colpisce i nostri territori, il Fiume è regolarmente soggetto a magre/secche sempre più accentuate, oltre che nel periodo estivo (quando la richiesta per l’utilizzo in agricoltura è maggiore), anche per lunghe fasi nelle stagioni primaverile e autunnale.
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In molti tratti, la portata del Fiume si riduce a zero per periodi di tempo significativi, con pesanti ripercussioni sulla fauna e sulla flora acquatiche e sconvolgendo i normali cicli biologici.
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Nel territorio della Sinistra Piave, lunghi tratti di fiumi di risorgiva sono scomparsi; in Destra Piave, la zona dei fontanili fino alle risorgive del Fiume Sile a Casacorba è in sofferenza.
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Nel basso corso del Fiume Piave, la carenza d’Acqua contribuisce alla risalita del cuneo salino: le Acque del mare, cioè, risalgono il corso del Fiume per diversi chilometri, stravolgendone l’ecosistema e rendendo inutilizzabile l’Acqua a fini agricoli.
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La carenza d’Acqua crea problemi alla fruibilità del greto e delle Acque del Fiume, che non si possono più valorizzare per attività turistiche e ricreative, come pesca, iniziative di educazione ambientale, uscite in kayak e canoa, passeggiate, osservazioni naturalistiche, meditazione.
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Viene inoltre compromessa gravemente la capacità di autodepurazione del Fiume dagli inquinanti che derivano dagli scarichi urbani e agrari.
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Gli ecosistemi della zona golenale e dell’intera pianura alluvionale tendono a cambiare, diventano banali, ripetitivi, privi di valore paesaggistico, monotoni e con una grave perdita di biodiversità.
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In questo contesto, non è possibile immaginare uno sviluppo del territorio, con nuove economie che abbiano al centro la valorizzazione ambientale e la fruizione sostenibile.
Come si fa a contattarvi per firmare?
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Ciao Riccardo,
ci sono diversi circoli Legambiente (San Donà di Piave, Vittorio Veneto, Maserada sul Piave, Sernaglia della Battaglia) e gruppi (Open canoe Open mind a Roncade e Da Ponte a Ponte a Falzé di Piave, nel Bellunese si può sentire Lucia Ruffato di Acqua Bene Comune) che stanno portando avanti la raccolta firme, a seconda di dove sei ti indico a chi rivolgerti. Oggi è in corso la raccolta firme a San Donà.
Grazie per il tuo interesse
Qui trovi i miei contatti https://acquaguerrierasite.wordpress.com/contatti/
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Aderisco come CIPRA Italia. Le acque delle Alpi vanno difese ovunque e la Piave merita attenzioni ancora superiori per come è stata vilipesa fin dalla sua sorgente. Luigi Casanova vicepresidente di CIPRA Italia
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